domenica 24 marzo 2013

Il limone ”Albero della vita”


La pianta del limone è un meraviglioso albero che si distingue dagli altri per la sua generosità.
Secondo la mitologia greca la dea Terra (Gea) per onorare le nozze tra Era e Zeus produsse degli alberelli rigogliosi dai Pomi aurei, emblema di fecondità e amore. Un bene assai prezioso e da presevare. 
Giove, infatti, timoroso di un loro possibile furto, decise di custodirli in un meraviglioso giardino, sorvegliato dalle Esperidi.L’XIa fatica di Ercole fu proprio quella di dover rubare i preziosi pomi Simbolo del calore e del sole mediterraneo, il limone ha però origini asiatiche e precisamente proviene dall'Estremo Oriente (India e Cina) dove fu trovato allo stato spontaneo. Conosciuto in Cina, in India e nelle civiltà mesopotamiche per le sue proprietà antisettiche, antireumatiche e tonificanti e considerato sacro nei paesi islamici, veniva per lo più impiegato come antidoto contro i veleni, come astringente contro le forme dissenteriche ed emorragiche nonché per tenere lontano il demonio dalle case. Gli antichi Egizi lo utilizzavano per imbalsamare le mummie e spesso lo riponevano nelle tombe con datteri e fichi. I Greci lo importavano dalla Media e lo utilizzavano a scopo ornamentale e per profumare la biancheria e difenderla dalle tarme. Le prime chiare descrizioni dell'impiego del limone a scopo terapeutico risalgono alle opere di Teofrasto, l'allievo di Aristotele, che viene considerato il fondatore della fitoterapia. Era costume degli Ellenici coltivare gli alberi di limone vicino agli ulivi per preservare questi ultimi da attacchi parassitari. Anche Plinio parlò del limone nei suoi trattati e lo prescrisse, tra l'altro, come antidoto verso diversi veleni. E’certo, dunque, che il limone fosse trapiantato ed acclimatato in Campania nel primo secolo dopo Cristo, sia pure come frutto raro. 
 Tra i Romani pare che l'imperatore Nerone ne fosse un assiduo consumatore, ossessionato come era dal presentimento di un suo possibile avvelenamento. 

In Occidente il limone si diffuse intorno all'anno 1000 grazie agli Arabi che lo portarono in Sicilia. 
La prima descrizione del limone, introdotto dall'India due secoli prima, apparve infatti in scritti arabi del dodicesimo secolo. Le origini del nome derivano dal persiano (لیمو Limu). In Europa la prima vera coltivazione di limoni venne impiantata a Genova a metà del quindicesimo secolo. 
Nel 1494 i limoni comparvero nelle Azzorre, mentre in America il limone e gli altri agrumi furono portati dagli Spagnoli e dai missionari dopo la scoperta di Cristoforo Colombo. Nel XV secolo si scoprì inoltre che il succo di limone curava e preveniva lo scorbuto, malattia diffusa tra i marinai che si cibavano per lunghi periodi solamente con farine, cibi conservati e altri alimenti privi di vitamina C
Con il tempo si appurò che lo scorbuto dipendeva dalla carenza massiccia e prolungata di vitamina C (acido ascorbico) presente nella frutta e nelle verdure fresche e ciò spiega anche perché si iniziò ad utilizzare i limoni in grande quantità a bordo delle navi. Fu tramite i viaggi per mare che il frutto venne introdotto anche nei paesi del Nord Europa. Le navi che arrivavano nel Mediterraneo si rifornivano di limoni, pagandoli con merci pregiate o addirittura in oro. I frutti acquistati venivano rivenduti a prezzi altissimi nei paesi del Nord, dove il limone era considerato un prodotto di gran lusso, ma sempre a prevalente scopo ornamentale e terapeutico. Solamente nel XVIII secolo il limone cominciò ad essere usato in cucina per aromatizzare cibi e bevande. 

Le leggende raccontano di frutti dalle proprietà divine: dai poteri antivenefici. 
Per questo venivano consumati in segreto dai condannati a morte per salvarsi dai morsi velenosi di terribili aspidi. Il poeta Virgilio narra della magica mela della Media che salvava dagli avvelenamenti di matrigne malvagie.

I Romani avevano conosciuto il limone durante la loro espansione in Persia, ma ne fecero uso solo dopo la sua diffusione in Spagna e il Italia meridionale ad opera degli Arabi. Ancora oggi il suo nome scientifico Citrus Medica o Agrume della Media (antico nome della Persia) ricorda il suo luogo d'origine: l'attuale Iran.
A partire dal X secolo d.C. si utilizzò frequentemente come medicinale: contro la febbre, contro la nausea, contro le pestilenze e lo scorbuto, la malattia che colpiva i marinai. 
Infine la completa diffusione del frutto in Europa si deve ai Crociati che dall'Oriente lo importarono con il nome Limun.
Secondo antiche leggende, Giunone aveva portato in dote a Giove alcune piante dai cui rami pendevano frutti splendenti come l'oro. Giove li trasportò in un'isola del grande Oceano, nel magico giardino delle Ninfe Esperidi. Da cui il solare frutto degli agrumi prese nome Esperidio. Ercole riuscì ad entrare nel giardino e a donare agli uomini i frutti magici.
Le leggende raccontano di frutti dalle proprietà divine: dai poteri antivenefici. Per questo venivano consumati in segreto dai condannati a morte per salvarsi dai morsi velenosi di terribili aspidi. Il poeta Virgilio narra della magica mela della Media che salvava dagli avvelenamenti di matrigne malvagie.

I Romani avevano conosciuto il limone durante la loro espansione in Persia, ma ne fecero uso solo dopo la sua diffusione in Spagna e il Italia meridionale ad opera degli Arabi. Ancora oggi il suo nome scientifico Citrus Medica o Agrume della Media (antico nome della Persia) ricorda il suo luogo d'origine: l'attuale Iran.
A partire dal X secolo d.C. si utilizzò frequentemente come medicinale: contro la febbre, contro la nausea, contro le pestilenze e lo scorbuto, la malattia che colpiva i marinai. Infine la completa diffusione del frutto in Europa si deve ai Crociati che dall'Oriente lo importarono con il nome Limun.
In Europa la prima vera coltivazione di limoni venne impiantata a Genova a metà del quindicesimo secolo. Nel 1494 i limoni comparvero nelle Azzorre, mentre in America il limone e gli altri agrumi furono portati dagli Spagnoli e dai missionari dopo la scoperta di Cristoforo Colombo.
Le leggende raccontano di frutti dalle proprietà divine: dai poteri antivenefici. Per questo venivano consumati in segreto dai condannati a morte per salvarsi dai morsi velenosi di terribili aspidi. Il poeta Virgilio narra della magica mela della Media che salvava dagli avvelenamenti di matrigne malvagie.
I Romani avevano conosciuto il limone durante la loro espansione in Persia, ma ne fecero uso solo dopo la sua diffusione in Spagna e il Italia meridionale ad opera degli Arabi. Ancora oggi il suo nome scientifico Citrus Medica o Agrume della Media (antico nome della Persia) ricorda il suo luogo d'origine: l'attuale Iran.
A partire dal X secolo d.C. si utilizzò frequentemente come medicinale: contro la febbre, contro la nausea, contro le pestilenze e lo scorbuto, la malattia che colpiva i marinai. Infine la completa diffusione del frutto in Europa si deve ai Crociati che dall'Oriente lo importarono con il nome Limun.
Secondo antiche leggende, Giunone aveva portato in dote a Giove alcune piante dai cui rami pendevano frutti splendenti come l'oro. Giove li trasportò in un'isola del grande Oceano, nel magico giardino delle Ninfe Esperidi. Da cui il solare frutto degli agrumi prese nome Esperidio. Ercole riuscì ad entrare nel giardino e a donare agli uomini i frutti magici.
Le leggende raccontano di frutti dalle proprietà divine: dai poteri antivenefici. Per questo venivano consumati in segreto dai condannati a morte per salvarsi dai morsi velenosi di terribili aspidi. Il poeta Virgilio narra della magica mela della Media che salvava dagli avvelenamenti di matrigne malvagie.

In Europa la prima vera coltivazione di limoni venne impiantata a Genova a metà del quindicesimo secolo. Nel 1494 i limoni comparvero nelle Azzorre, mentre in America il limone e gli altri agrumi furono portati dagli Spagnoli e dai missionari dopo la scoperta di Cristoforo Colombo.

A partire dal X secolo d.C. si utilizzò frequentemente come medicinale: contro la febbre, contro la nausea, contro le pestilenze e lo scorbuto, la malattia che colpiva i marinai. Infine la completa diffusione del frutto in Europa si deve ai Crociati che dall'Oriente lo importarono con il nome Limun.





Il limone è originario dell'Estremo Oriente (India e Cina) dove si trovò allo stato spontaneo. 
Si riteneva che gli antichi romani non conoscessero questo frutto, ma nel 1951 vi fu una scoperta archeologica decisiva: nel corso di scavi effettuati a Pompei venne alla luce una casa, denominata la Casa del frutteto, sulle cui pareti vi erano magnifici dipinti di piante tra le quali il limone. Siamo quindi sicuri che il limone, sia pure come frutto raro, era trapiantato ed acclimatato in Campania nel primo secolo dopo Cristo, se si considera che Pompei fu distrutta dall'eruzione del Vesuvio nell'anno 79 d.C. 
In America, invece, il limone e gli altri agrumi furono portati dagli spagnoli e dai missionari dopo la scoperta di Cristoforo Colombo. Il limone è una pianta che ha la proprietà di fiorire in continuazione e può, pertanto, portare contemporaneamente fiori, frutti immaturi e frutti maturi; e la produzione dei limoni si ha, così, in tutte le stagioni, salvo un rallentamento durante i mesi più freddi. Le prime chiare descrizioni dell'impiego del limone a scopo terapeutico risalgono alle opere di Teofrasto, l'allievo di Aristotele, che viene considerato il fondatore della fitoterapia. Anche Plinio parlò del limone nei suoi trattati e lo prescrisse, tra l'altro, come antidoto verso diversi veleni. Nel XV secolo si scoprì casualmente che il succo di limone curava e preveniva lo scorbuto, malattia diffusa tra i naviganti che si cibavano per lunghi periodi solamente con farine e alimenti conservati. Si iniziò così ad utilizzare i limoni in grande quantità a bordo delle navi; e tramite i viaggi per mare il frutto fu introdotto nei paesi del Nord Europa. Le navi che arrivavano nel Mediterraneo si rifornivano dei limoni pagandoli con merci pregiate o addirittura in oro; i frutti acquistati venivano rivenduti a prezzi altissimi nei paesi del Nord dove il limone era considerato un prodotto di gran lusso. Solamente in epoca recente (XVIII secolo) il limone comincia ad essere usato in cucina per aromatizzare alcuni cibi.
La prima descrizione del limone appare in epoca romana in alcuni dipinti pompeiani. Sembra che il primo agrume del mondo romano sia stato il cedro, ben noto tra i Romani come "pomo di Persia". È documentato che i Romani conoscevano già nel I secolo pure il limone e l'arancio amaro. Un'altra descrizione del limone, introdotto dall'India due secoli prima, appare in scritti arabi del XII secolo. Le origini del nome derivano dal persiano لیمو (līmū). In Europa la prima coltivazione è in Sicilia, dopo il X secolo e più tardi a Genova (a metà del XV secolo. Compaiono nelle Azzorre nello stesso periodo, nel 1494.
Secondo antiche leggende, Giunone aveva portato in dote a Giove alcune piante dai cui rami pendevano frutti splendenti come l'oro. Giove li trasportò in un'isola del grande Oceano, nel magico giardino delle Ninfe Esperidi. Da cui il solare frutto degli agrumi prese nome Esperidio. Ercole riuscì ad entrare nel giardino e a donare agli uomini i frutti magici.
Nel XV secolo si scoprì inoltre che il succo di limone curava e preveniva lo scorbuto, malattia diffusa tra i marinai che si cibavano per lunghi periodi solamente con farine, cibi conservati e altri alimenti privi di vitamina C.
Con il tempo si appurò che lo scorbuto dipendeva dalla carenza massiccia e prolungata di vitamina C (acido ascorbico) presente nella frutta e nelle verdure fresche e ciò spiega anche perché si iniziò ad utilizzare i limoni in grande quantità a bordo delle navi.
Fu tramite i viaggi per mare che il frutto venne introdotto anche nei paesi del Nord Europa. Le navi che arrivavano nel Mediterraneo si rifornivano di limoni, pagandoli con merci pregiate o addirittura in oro.
I frutti acquistati venivano rivenduti a prezzi altissimi nei paesi del Nord, dove il limone era considerato un prodotto di gran lusso, ma sempre a prevalente scopo ornamentale e terapeutico.
Solamente nel XVIII secolo il limone cominciò ad essere usato in cucina per aromatizzare cibi e bevande.  

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